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Dare del tu ai pronomi e ai membri della famiglia. Maiale compreso
Dopo aver preso confidenza con i numeri, è il caso di soffermarsi su un altro elemento sempre protagonista
nel quotidiano e dunque fondamentale per chi vuole impadronirsi dei fondamentali di questa lingua: i
pronomi. Anche in Cina c'è naturalmente la prima, la seconda e la terza persona singolare; poi, attraverso di
esse e in modo del tutto semplice, si ottengono le forme plurali, salvo qualche particolarità.
Si parte quindi dalle tre singolari, che sono Wǒ(我), Nǐ(你), Tā(他), banalmente io, tu, egli, per riferirci invece a ella
si pronuncerà allo stesso modo, ma cambiando il carattere con (她), dove appare evidente a sinistra il
carattere della donna (Nǚ 女), che si è imparato nelle prime lezioni, a sostituire quello dell'uomo (stilizzato) 亻(=人 rén).
I pronomi declinati al plurale sono come base gli stessi del singolare, con a fianco però il carattere di
pluralità, men (们); una particolare eccezione è poi rappresentata dalla seconda persona, dove quando ci si
riferisce a qualcuno con cui non si ha confidenza, oppure a cui si deve particolare rispetto, si usa il nin (您 nín
), del tutto simile all'antico deferente voi e che, sotto il pronome, mette un cuore. Ecco che quindi abbiamo
Wǒmen(我们), Nǐmen(你们), Tāmen(他们).
Ancora, in modo semplificato, da qui si può passare ai pronomi possessivi, dove la base rimane quella di cui
sopra, con a fianco la specifica di possesso, de (的): quasi come la 's genitiva degli inglesi. Si avrà perciò Wo-
De 我的, Ni-De 你的, Ta-De 他的, Wo-Men-De 我们的, Ni-Men-De 你们的, Ta-Men-De 他们的 per significare mio, tuo, suo, nostro, vostro e
loro. Il possessivo de (的) si può omettere, nel linguaggio parlato, quando appare evidente il possesso
rispetto alla persona: un esempio classico è la mamma. E in questo caso basta dire Wo Ma-Ma (我妈妈) per dire
«la mia mamma». Incidentalmente si è quindi imparato la parola mamma, che si pronunzia proprio Ma-Ma,
dove il doppio carattere, ripetuto appunto, evidenzia una donna (la figura femminile della mamma), con a
fianco il pittogramma del cavallo 马[un tempo馬], per pura necessità di fonetica. Giusto imparare a questo
punto anche 爸爸 bà-ba, il papà, carattere ripetuto, che ha nella parte superiore 父(fù) «padre» e sotto invece la
particella 巴Bā, anche in questo caso esclusivamente per necessità fonetiche.
Sempre all'interno della famiglia,
il fratello più giovane è 弟弟dì-di, mentre la sorellina è 妹妹mèi-mei. Le sorelle e i fratelli maggiori sono 姐姐ji-jie e 哥哥Gē-gē.
Notare per le sorelle che ancora ricorre nella parte sinistra il pittogramma della donna (Nǚ 女). Così una
semplice composizione familiare all'interno di una famiglia, che si scrive 家(Jiā), ovvero un carattere che
rappresenta un maiale 猪Zhū, sotto il tetto di una casa: secondo la civiltà contadina, se all'interno di una casa vi
era anche un maiale, significava l'esistenza di una famiglia, dove appunto il pacioso suino rappresentava per
essa un importante sostegno (la carne, il grasso e banalmente, l'avere una sorta di pattumiera).
28 marzo 2015 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira
Imparare la Cina - 15
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Dalla seggiola all’amo da pesca, ecco i numeri in cinese
Oggi parliamo dei numeri. In Italia
siamo abituati al comodo e semplice
sistema decimale, dove i numeri
vanno da zero a nove e, con questi e i
loro multipli, spaziamo nel mondo delle
quotidiane necessità. Vediamo come
vengono interpretati i numeri da 0 a 10
in cinese.
Per questo scopo ho inventato
un semplice sistema per memorizzarli
più facilmente: vediamo come.
Davvero facile per i primi tre (1-2-3),
poiché basta rifarsi ai numeri romani,
dove si utilizzavano tratti verticali
accoppiati (I -II -III), tracciandoli però
in orizzontale (一 二 三). Abbastanza
intuitivo il numero 4, che in cinese evidenzia
un insieme a forma quadrata
(四), che si presta facilmente a essere
diviso in due parti e poi ancora a metà
(4-2-1). Il 5 nella nostra scrittura assomiglia
a una sedia a dondolo, panciuta
per favorire la flessibilità: ebbene anche
nella scrittura cinese è una specie
di seggiola, ma del tutto squadrata (五).
Un po’ più difficile ricordare il 6, che
assomiglia a una campanella definita
lateralmente da due tratti aperti verso
l’esterno, con una linea orizzontale
che li unisce al di sopra e con al centro
il manichetto (六). Il 7 è davvero facile;
è come il nostro ma a testa in giù
(七). Ancora, il bellissimo e fortunatissimo
8 è costituito, come il nostro, da
due parti, ma anziché due forme tonde
sovrapposte prevede due tratti simmetrici,
uno a sinistra e l’altro a destra
(八). Anche qui, come nel 4, si esprime
il concetto di separazione-divisione per
due (8-4-2-1). Del tutto diverso 9, la cui
forma è come un amo da pesca rivolto
a destra, dove penzola anche un pezzo
di filo alla sua sinistra (九). Infine, il 10
è rappresentato da due semplici tratti
tra loro ortogonali, come una specie di
croce (十).
Ne parleremo prossimamente, ma intanto
occorre a questo punto sapere che i
cinesi utilizzano poi come numeri-base
il 100, il 1.000 e il 10.000. Così, ad esempio,
per esprimere il numero 100.000 si
dirà 10 volte 10.000.
21 marzo 2015 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 14
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Apprendere gli ideogrammi per parlare di universo e di pianeti
Dopo avere imparato parole molto ricorrenti come mondo, Cina,
città e capitali, si può andare
alla scoperta lessicale dell’universo e
dei suoi pianeti. In modo molto semplice e intuitivo, per esprimere il
concetto di universo 天地, si uniscono i due ideogrammi di Cielo e Terra
(Tiāndì).
Per denominare poi i diversi
pianeti del sistema solare si fa riferimento alle peculiarità più note che li
caratterizzano, anche dal punto di vista mitologico, considerandoli stelle 星 (xīng), comunque, elementi dello spazio in connessione con altri elementi.
E’così che il pianeta gemello, la luminosa
Venere, in cinese si dice 金星 (Jīnxīng)
ovvero stella d’oro, quasi a interpretare la luce che questo pianeta diffonde
alle prime luci dell’alba (stella mattutina), o alla sera (stella vespertina). Il
pacioso Giove viene invece definito il
pianeta legno 木星 (Mùxīng), che ci
ricorda anche il suo apparente colore,
davvero ligneo. Nell’ideogramma è molto palese il disegno dell’albero, con le
radici che si estendono e i rami che si
allargano. Ecco che l’abbinamento 水星 (Shuǐxīng), ovvero acqua più stella, va
a caratterizzare il pianeta Mercurio,
ovvero il solido più il liquido. A seguire poi c’è Marte, l’astro planetario che
alle volte in lontananza si può anche
vedere, rosso e infuocato. Per questo
si definisce come il Pianeta fuoco più
stella 火星 (Huǒxīng). Si intravede
nell’ideogramma di fuoco la fiamma
che arde. Più familiarmente, Saturno
viene unito al concetto di terra, infatti si scrive 土星 (Tǔxīng), cioè terra
più stella. La linea del suolo, orizzontale, sorregge al di sopra ciò che su di lei
ben si può impiantare. A questo punto
si sono definiti e utilizzati anche tutti i cinque più importanti elementi in
natura ovvero oro, legno, acqua, fuoco e
terra. I cinesi li considerano essere alla
base di ogni equilibrio universale.
Il ricorso a similitudini della mitologia,
ci porta poi a Nettuno, il re del mare,
che anche per la lingua cinese è appunto 海王星 (Hǎiwángxīng), mare più re
più stella, il pianeta re del mare. È invece considerato re del cielo il pianeta
Urano, quindi 天王星 (Tiānwángxīng):
notare che in questo caso l’ideogramma deriva basilarmente da uomo 人 (rén), che allargando le braccia identifica poi il concetto di grande 大 (dà).
Naturalmente al di sopra del grande,
non può esserci che il massimo ovvero
il cielo 天.
Infine il lontanissimo e oscuro Plutone,
ce viene considerato il re degli inferi 冥王星 (Míngwángxīng). Notare
nell’ideogramma (míng) 冥 la articolata composizione di un sole (al centro)
coperto al di sopra, il numero sei 六(liù) al di sotto, quasi a voler significare l’ora del giorno (le sei di sera) in
cui il cielo di norma non è più visibile e
quindi diventa scuro.
Questa volta, dalla terra agli astri, abbiamo fatto ancora
insieme un bel viaggio nel mondo degli
ideogrammi: a presto!
14 marzo 2015 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 13
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Sempre più in profondità, nel cuore degli ideogrammi
Abbiamo ormai compreso che
l’affascinante scrittura cinese
prende, carattere dopo carattere va a toccare il nostro cuore.
Cuore, per esempio, si traccia come
uno stilizzato ventricolo sinistro,
con intorno alcune gocce di sangue 心 (xin). A sua volta, il cuore, che
è passione, diviene poi stimolo naturale per altri significati dove è
componente/radicale.
Ecco che allora se associamo l’aggettivo piccolo
小 (xiao) al cuore, otteniamo 小心(xiaoxin = far attenzione, prendersi cura di...), dove appunto l’idea è
che il cuore si stringa, si faccia piccolo. Ancora, l’ideogramma composto
想 (xiang = pensare), vede a sinistra
sopra il cuore una pianta (dove ci si
ossigena) e sulla destra un occhio,
che è la parte evidente della testa del
viso: le migliori condizioni per pensare, riflettere! Lo stesso ideogramma
iniziale di Italia (Yi dà lì = 意大利),
appunto 意 (yi = Italy nel linguaggio corrente), vede simboleggiata la
nostra penisola come quella nazione
dove ci sono il cuore (sotto) e il sole (sopra) 日 (ri).
Quando si vuol definire l’idea di fedeltà (concetto per il quale si mette
il cuore al centro), ecco che vediamo
proprio il segno del mezzo 中 (zhong
= centro, mezzo), posizionato sopra il
cuore 忠 (zhong = fedeltà).
Per identificare poi il concetto di
paura,"伈" (xin) abbiamo un uomo
stilizzato che è a fianco del proprio
cuore, quasi come se fosse in apprensione. Se poi affianchiamo questa
volta l’ideogramma dell’occhio (che
in genere si utilizza per intendere il
viso) alla destra del cuore, otteniamo
心目 (zinmu = umore), dove proprio
il nostro viso, la nostra espressione,
fa emergere ciò che proviene dal profondo del cuore.
Infine, associando il concetto di prestare attenzione, curare, mettere in
ordine, trama, scienze, cioè - (li), in
mezzo al cuore e allo studio, ecco che
abbiamo definito il concetto ampio di
filosofia 心理学 (xin li xue).
Così, con queste righe, abbiamo acquisito maggiore confidenza con
altri, nuovi, caratteri cinesi: proseguiamo ad arricchire il nostro piccolo
ma prezioso bagaglio di cultura cinese, attraverso i millenari caratteri.
07 marzo 2015 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 12
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Mentre sono in corso i festeggiamenti del Capodanno, è il
caso di approfondire l’origine
dell’oroscopo cinese. Già migliaia di
anni fa gli astrologi cinesi praticavano la loro arte. Nell’astrologia cinese
vi sono 12 segni, ognuno prende nome da un animale.
Dice la leggenda
che durante un capodanno cinese un
Buddha volle al suo cospetto tutti gli
animali che popolano la terra. Li mandò a chiamare perché si ritrovassero
tutti insieme. Purtroppo alla cerimonia sacra se ne presentarono solo 12.
Il primo fu il Topo, seguito da Bufalo,
Tigre, Lepre, Drago ( 龍 Lóng), Serpente
(蛇 Shé), Cavallo (馬 (马) Mǎ), Capra
(羊 Yáng), Scimmia (猴 Hóu) e ultimi il
Gallo (公鸡 Gōngjī), il Cane (狗 Gǒu) e
il Cinghiale/Maiale (猪 Zhū). Grato per
lo zelo dei pochi, il Buddha decise di denominare gli anni seguenti col nome di
ogni animale intervenuto e le persone
nate in quegli anni avrebbero ereditato
le caratteristiche dell’animale corrispondente. Per esempi i nati nell’anno
del Bufalo sarebbero stati buoni lavoratori, decisi e testardi. I nati nell’anno
del Cane leali e fedeli. La straordinaria adattabilità delle definizioni è
proprio ciò che spiega, in parte, il
fascino che deriva dall’oroscopo cinese, unita ai cinque elementi che
esercitano un’influenza e che sono Metallo, Acqua, Legno, Fuoco
e Terra.
La Capra (羊 Yáng) è uno
dei 12 animali dello zodiaco cinese e dal 19 febbraio in tutto il
mondo, e non solo in Oriente, si festeggia il Capodanno o la grande
Festa di Primavera, con l’entrata
ufficiale nell’anno della Capra. I
festeggiamenti durano abitualmente ben due settimane, con fuochi
d’artificio al primo giorno e la Festa delle Lanterne all’ultimo, che va a chiudere
il Capodanno. Durante queste giornate si appendono festoni della fortuna
alle finestre (girati in senso contrario)
colorati di rosso e con le scritte nere o dorate, mentre si organizzano cene in cui
il piatto principale è il Nian gao (年糕),
ovvero il riso gnoccoso del Capodanno.
In famiglia e nei ristoranti si preparano pasti di buon augurio: pesce, simbolo
dell’abbondanza, i Tang Yuanr, dolci fatti di riso e purè di fagioli, e i Jiaozi (饺子), i deliziosi ravioli al vapore che, nella tradizione, contengono una moneta
nascosta.
L’Anno della Capra terminerà
il 7 febbraio del prossimo anno. Anche
quest’anno, dietro ogni problema, tante
opportunità: il primo è palese, le altre
invece sono nascoste, occorre perciò andare a cercarle.
28 febbraio 2015 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 11
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Desk China - 25 febbraio 2015
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Come districarsi tra anno lunare, calendario e Capodanno cinese
Quest’anno, come nel 2003 e secondo il calendario cinese, l’anno
del Cavallo lascia il posto a quello della Capra. L’inizio dell’anno è il 19
febbraio. Da sempre la luna ha influenzato, oltre che la natura e l’agricoltura,
lo scorrere del tempo. Ancora oggi nella lingua cinese i diversi mesi vengono
tradotti come Prima Luna (gennaio),
Seconda Luna (febbraio), Terza Luna
(marzo).
Anche in Cina, oggi, è adottato
il calendario gregoriano e quindi l’inizio dell’anno coincide con l’1 gennaio,
ma il capodanno è solo quello secondo
il calendario lunare, a cui è attribuito,
sin dal 1912 e per evitare confusione,
il nome di Festa della Primavera.
Il calendario lunare cinese è datato 2637
aC, anno in cui l’imperatore Huáng
Tì 皇帝 introdusse il primo ciclo zodiacale: un ciclo completo di 60 anni e
composto da cinque cicli semplici di 12
anni ciascuno. Il 78esimo ciclo è cominciato nel febbraio 1984 e si concluderà
nel febbraio 2044. Gli anni di questo calendario non coincidono con quelli del
calendario gregoriano, variando la data del capodanno cinese (Nuovo Anno
- Xīnnián 新年), che coincide con la
prima luna nuova dopo l’entrata
del Sole nel segno dell’Acquario,
ovvero nel momento in cui, di
fatto, inizia il mese numero 1.
Ecco che quindi il capodanno
cade sempre tra il 21 gennaio
e il 19 febbraio del calendario
gregoriano.
Per quanto riguarda l’oroscopo, quest’anno il 19
febbraio, in tutto il mondo e
non solo in Oriente, è il giorno
dell’inizio dei festeggiamenti
dell’anno della capra. La Capra
(羊 yáng) (in Cina per alcuni è
l’anno della pecora), è uno dei 12 animali dello zodiaco cinese, quello che
si presentò ottavo dinanzi a Buddha.
Festeggiare il capodanno cinese è avvicinarsi allo spirito della famiglia e
alla comunione con la natura. In Cina
parchi, piazze e templi si trasformano
in luoghi di celebrazioni e cerimonie
sacre, mentre di sera in lontananza il
cielo è illuminato da centinaia di fuochi
pirotecnici benauguranti, che allontanano i demoni del male secondo le
antiche tradizioni. L’Anno della Capra
terminerà il 7 febbraio 2016: sembra
che quest’anno ci saranno fuochi d’artificio per il Bufalo e per il Gallo, ma
nel contempo interessanti opportunità
anche per tutti gli altri segni.
Sia dunque propizio il già avviato anno
solare 2015 e i migliori auspici vadano
al nuovo anno della Capra! (新年快乐 Xīnnián kuàilè)
21 febbraio 2015 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 10
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Gli ideogrammi composti che hanno l’uomo al centro
Riprendendo ancora una volta gli
ideogrammi base di uomo 人(rén), donna 女(nǚ) e bambino 子 (zǐ=figlio, bimbo), andiamo insieme a conoscere
nuovi caratteri composti, dove essi
sono contenuti come base imprescindibile.
Scopriremo così intuitive curiosità
di scrittura per altrettanto interessanti
significati.
Innanzitutto impariamo l’ideogramma
che li unisce: quello di famiglia.
Dobbiamo quindi fare mente locale sull’antica
civiltà contadina, dove a ogni nucleo
familiare che si andava costituendo, veniva
associata una casa e, all’interno di essa,
era quasi d’obbligo allevare il maiale (豕=Shǐ), avendo così facilmente disponibili il
grasso, la carne e, fatto non trascurabile,
la canalizzazione di ogni rifiuto (oggi sarebbe
di grande comodità per la raccolta
del nostro umido). E così, famiglia si scrive
disegnando il tetto (宀) di una casa, sotto
il quale è ben protetto un maiale 家 (Jiā= famiglia).
In maniera molto comoda ed efficace,
associando uomo (rén) a una specifica
nazione, ne definiamo la sua nazionalità 意大利人
(Italia + uomo = italiano). Così, ad esempio,
中国人 (zhong guò + rén), Cina +
Uomo corrisponde a cinese. Ancora una
volta interessante ricordare che la Cina è
definita come centro (中) del mondo (国),
laddove il mondo tolemaico era intesa di
forma piatta. Ancora oggi, per molti, la
Cina è il regno di mezzo.
Ugualmente, associando (come in molte
lingue del resto) i caratteri di uomo/
persona a una città, ne definiamo la cittadinanza 米兰人
(Milano + uomo = milanese). È
così che un cittadino che vive a Pechino
(in cinese Beijing ovvero la capitale del
Nord) è definito come un 北京人 = bèi
jìng ren. Alcune traduzioni sono poi del
tutto omofoniche dall’inglese: qualche settimana
fa abbiamo imparato che la città
di Milano è banalmente Mi-lan 米兰,
dove il significato letterale dei due ideogrammi
è addirittura riso+orchidea! Allo
stesso modo la capitale italiana, Roma
(trasformando però la difficilmente pronunziabile
erre in elle), diventa Luo-Ma
罗马, dove Ma è addirittura il cavallo.
Sempre seguendo la stessa logica, unendo
uomo a lavoro (工 = gong), otteniamo
il significato di lavoratore 工人 (gong rén).
Per ricondurci invece al femminile (lavoratrice),
dovremo sostituire donna al posto
dell’ uomo.
Infine, ponendo questa volta sotto il tetto
(宀) di una casa (scuola) il bimbo 子, si ottiene
l’ideogramma 字 = zi «carattere (di
scrittura)», supponendo che in quel sito un
bimbo impari a scrivere.
14 febbraio 2015 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 09
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L’accoppiamento dei simboli nella scrittura cinese
Dopo avere parlato la scorsa settimana
di agricoltura e tecnologia, compiendo
coraggiosi balzi dai campi al tuono
e all’elettricità, restiamo questa volta nella
vita di tutti i giorni, con alcuni ideogrammi
base. Tra loro troveremo anche dei radicali,
ovvero caratteri fondamentali da cui derivano
tutti gli altri.
Alla base della vita c’è
l’uomo, che in antichità veniva disegnato come
un corpo in movimento, oggi in verità
più semplice e stilizzato, ma altrettanto significativo: 人(rén = uomo): le due gambe
che reggono il corpo danno bene l’idea della
stabilità verticale, che si differenzia dagli
animali. È così pittografico il carattere di uomo
che, se allo stesso facciamo allargare le
braccia, quasi a voler simboleggiare qualcosa
di vasto e ampio, otteniamo proprio
l’ideogramma 大 (dà), che significa grande. Se
poi riadattiamo la figura dell’uomo maschio
a quello della donna femmina, conferendo
perciò al carattere un poco di sinuosità, ecco
che otteniamo appunto l’ideogramma 女 (nu = donna), dove l’idea della persona
in movimento è davvero più pronunciata.
Rimanendo in ambito famigliare, anche i
figli, i bimbi, hanno la loro collocazione pittografica:
infatti, quasi idealizzando un bimbo
in fasce che non sta ancora in piedi ma è
adagiato e avvolto da un panno, otteniamo
il semplice ed esemplificativo carattere 子 zǐ che significa figlio, bimbo. Questi tre caratteri
base (uomo, donna, bambino) sono
anche altrettanti radicali, ovvero ben definiti
ideogrammi che compaiono nella scrittura
a supporto di altri caratteri, spesso facendone
intuire l’origine o il collegamento, molte
volte regalando l’immediato significato della
loro derivazione.
A titolo di esempio, se uniamo la donna (a
sinistra) e il bambino (a destra), quindi associamo
la vera ed esclusiva essenza del bene,
quello materno, otteniamo uno dei più belli
ed esplicativi ideogrammi: 好 (hǎo) che
significa bene, buono e che quotidianamente
usato insieme al pronome personale 你(ni) che significa Tu da oltre 1.370 milioni
di persone in Cina, esprime in modo molto
esplicito lo stesso saluto reso dal nostro
buongiorno, ni hao 你好 che significa buongiorno
(tu + bene). Letteralmente, del tutto vicino al
nostro caldo e mediterraneo «statte ‘bbuono».
Vien da dire che tutto il mondo è paese !
07 febbraio 2015 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 08
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Dall’agricoltura alla tecnologia: le curiosità della scrittura cinese
Proseguendo nella nostra piccola
rubrica, che ci auguriamo essere
di interesse nella sua semplicità
e chiarezza, ripartiamo dal riso, l’ormai
conosciuto mǐ Dobbiamo ricordare che
nell’attuale lingua cinese molti vocaboli
derivano banalmente da una semplice
traduzione «omofonica» di talune parole
inglesi. Infatti il nostro !(mi) è ancora
utilizzato per definire l’unità di misura
«metro» (da meter).
Se sulla sinistra del
nostro ideogramma «riso» appoggiamo
poi il carattere di «occhio» 目(mù), otteniamo ad esempio un altro mī 眯, che
significa «fare un pisolino»: infatti è come se si socchiudessero gli occhi a forma
di chicchi di riso quando piano piano ci
si addormenta, magari sdraiati sul prato erboso di un campo.
Proprio il «campo» torna poi a essere molto significativo in una civiltà
contadina. Si scrive infatti 田 (tiàn),
dove è ben disegnata la superficie
di un campo, a forma rettangolare,
suddiviso a sua volta in quattro complementari aree tra loro adiacenti,
allo scopo di poter configurare la famosa rotazione (ovvero spostare una
coltura di anno in anno in un terreno diverso per non impoverire troppo
lo stesso suolo).
Se sopra il carattere di «campo» posizioniamo quello di pioggia 雨
(ben evidente con le gocce d’acqua
che scendono dalle nuvole), otteniamo il carattere composito di «tuono»
雷 léi, ovvero un campo dove sta cadendo la pioggia a catinelle, che
andrà probabilmente a generare un
temporale.
Ed è nel mezzo di un campo che l’evoluzione della scrittura ha
definito di far cadere il fulmine, segno evidente di un fenomeno elettrico:
ed ecco allora 电 (diàn), «elettricità».
Questo ideogramma, associato ad altrettanti diversi sostantivi, va quindi
a significare e descrivere tutto ciò
che è tecnologico (telefono 电话 diànhuà, telegrafo, cellulare eccetera).
Significativo l’abbinamento di «elettricità» con «cervello» 脑 (nào) a
comporre la parola computer (ovvero
cervello elettronico) 电脑 (diàn nào)!
Se al telefono uniamo il carattere che
rappresenta una mano, otteniamo il
«cellulare» e, infine, aggiungendo anche una mela, andremo a esprimere
l’iPhone della Apple.
D’altro canto, come è ben noto, la Cina,
che proviene da un passato basato prevalentemente sull’agricoltura, si va
avventurando da anni verso scenari
tecnologici sino ieri impensabili: in futuro dunque si conieranno tante nuove
parole composte, tutte curiose, spesso
del tutto intuitive e altrettanto affascinanti !
13 Dicembre 2014 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 07
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Desk China - 17 dicembre 2014
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Sotto il segno del cibo (e del riso)
È del tutto risaputo che, per gran parte dei cinesi, soprattutto nel Sud del Paese, il riso
è alla base dell’alimentazione quotidiana.
Esso viene definito nella lingua orale con la parola/sillaba 飯 Fàn: la stessa che, nel linguaggio
corrente, identifica il cibo in generale. Mangiare,
infatti, si dice 吃饭 Chīfàn (mangiare il riso).
Occorre notare che il carattere mangiare, 吃Chī,
ha nella parte sinistra la
bocca 口Kǒu, apertura orale
del tutto stilizzata, ma significativa. La stessa bocca
che ritroviamo poi nel bere
con 喝Hē.
Ora, proseguendo
nella nostra rubrica, costituita da una serie di piccole
storie che vengono proposte
periodicamente, andiamo a
comprendere come i cinesi
identificano il riso, oltre a
qualche carattere basilare, nella sua millenaria e
affascinante scrittura.
Le
prime testimonianze della scrittura cinese si fanno
risalire all’incirca verso il
1500 a.C., al tempo della dinastia Shang, ed erano rappresentate da incisioni su ossa di animali,
su conchiglie o, più preziosamente, su gusci di
tartaruga. Una volta scoperte, risultò abbastanza facile interpretare questi primi segni, poiché
restituivano un’immagine immediata della realtà
cui si riferivano.
Ad esempio, il sole (日 rì era rappresentato da un cerchio (la forma), con dentro un
trattino (il nucleo). La luna 月yuè era disegnata
invece come una sorta di semicerchio, con all’interno lo stesso piccolo nucleo, costituito da due
trattini. Affiancando poi i due segni, sole e luna,
insieme e uniti questi vanno a significare splendore, luminosità : 明 míng. (gli ideogrammi attuali
qui rappresentati sono perciò una stilizzazione successiva).
Venendo al riso, il suo segno trae le origine dalla
pianta 木 mù (l’albero),
rappresentata da un tratto verticale (il tronco), da
due tratti verticali verso il
basso (le radici), a sinistra
e a destra, con un tratto orizzontale (i rami). Si
comprese ben presto che
due piante tra loro affiancate 林 lín , andavano a
esprimere il significato di
bosco.
Orbene, il nostro
riso 米 Mǐ , aggiunge semplicemente al segno della
pianta due trattini che
vanno verso l’alto, a sinistra e a destra (la piantina di riso, che emerge e cresce al vento).
È in questo modo che i cinesi, da oltre 18 secoli,
quasi allo stesso modo ripetono con tradizione
questi segni, ogni giorno, in modo del tutto naturale e, forse, anche un poco artistico!
13 Dicembre 2014 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 05
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Desk China - 10 dicembre 2014
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Una rassegna dei caratteri cinesi
Questa volta all’interno della rubrica parliamo
di alcuni concetti di base, scoprendo
alcune terminologie in uso per definire le
principali forme dei caratteri cinesi. In particolare
i pittogrammi, i caratteri indicativi, i caratteri
combinati, i caratteri associativi, i pitto-fonogrammi
e i radicali.
Ecco alcuni esempi:
PITTOGRAMMI
Rappresentano, naturalmente e in forma stilizzata,
le cose, gli oggetti, le realtà cui si vogliono
riferire. Ecco alcuni esempi tra i più ricorrenti che
possiamo enunciare:
l’uomo (la persona) 人 rén
l’albero (la pianta) 木 mù
la bocca 口 kou
il sole 日 rì
la luna 月 yuè
CARATTERI INDICATIVI
Sono caratteri in cui i tratti si combinano tra loro,
spesso in modo graficamente intuitivo, andando a
determinare un significato astratto, come:
sopra 上 shàng
sotto 下 xià
centro 中 zhōng
continua nella pagina seguente...
CARATTERI COMBINATI
Questi sono invece composti da due o più parti
unite, andando così a identificare particolari
significati:
da (provenienza) 从 cóng
molti 众 zhòng
stop/fermata/riposo 休 xiū
fiume 河 hé
CARATTERI ASSOCIATIVI
Derivano dalla combinazione di due o più componenti
già di per se stessi significativi, andando
però, così assemblati, a creare nuovi caratteri, con
altrettanto diversi significati:
sole + luna 日 + 月 luminoso 明 míng
piccolo + terra 小 + 土 polvere 尘 chén
PITTO-FONOGRAMMI
Sono una specie particolare di caratteri combinati,
con una componente che indica il senso, mentre
l’altra esprime la sua pronuncia; tra essi il più significativo
è la parola mamma.
donna + cavallo 女 + 马 mamma 妈妈 māma
RADICALI
Nel dizionario cinese i caratteri sono organizzati
a seconda del numero di tratti che li compongono
e anche delle differenti categorie di componenti,
definiti radicali. Abbiamo ad esempio: kou il radicale della bocca
che dà significato a :
bere 喝 hé
chiamare 叫 jiào
mangiare 吃 chī
ed altri…
ren il radicale di persona
che presta significato a:
da (provenire) 从 cóng
molti 众 zhòng
alcuni (misura) 个 gè
Quelle appena illustrate rapprersentano le diverse
tipologie dei caratteri, con tutta la magia
che emanano e che, prossimamente, ancora analizzeremo
e scopriremo, carattere per carattere.
Per chi volesse approfondire o rivedere i caratteri
qui trattati il consiglio è di visitare il portale www.
turisticinesi.it o www.vendereaicinesi.it (www.milanofinanza.
it).
06 Dicembre 2014 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira - www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 04
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Desk China - 03 dicembre 2014
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Gli Usa sono la bella nazione, l’Inghilterra è verde, la Francia è legge
In occasione di Expo 2015 saranno
presenti a Milano ben 147 Paesi del
mondo, un universo globalizzato
sempre più aperto: usi, costumi, persone,
storie, informazioni di ogni angolo
della terra ci appaiono oggi sempre più
vicini, siamo ormai sempre più al corrente
di tutto. Ecco che, tenendo fede
alla rubrica dei caratteri, abbiamo pensato
di condividere con voi il nome di
questi paesi in lingua cinese, soprattutto
perché la traduzione è descritta in
modo curioso e simpatico e l’approccio
è semplice per una comprensione immediata.
Anche in questo caso le traduzioni
sono un misto tra quelle di derivazione
omofonica e quelle invece a senso compiuto:
in entrambi i casi individuiamo
nella lingua cinese aspetti interessanti
e utili al lettore.
Poiché della Cina (中 國 = Zhong Guò)
abbiamo già abbondantemente parlato,
non possiamo evitare di considerarne
la capitale attuale, ovvero quella del
Nord, Pechino (北京= Bèi Jìng = nord
+ capitale), che si trova infatti al Nord,
subentrata a Nanchino (posizionata a
sud) solo nel 1949 (南京 = Nan Jìng =
sud + capitale ). Rimanendo in Oriente
ecco il Giappone, la famosa terra del Sol
Levante, in cinese definito proprio 日本
= Rìběn, ovvero sole + radici, insomma
dove nasce il sole.
Attraversiamo poi il Pacifico e diamo
uno sguardo agli Stati Uniti, che un
tempo per la Cina erano quasi un sogno
di modernità, bellezza,
novità. Ecco
allora che gli Usa
vengono definiti
美 国 = Měiguó,
cioè la bella nazione.
Notare che il
carattere mondo国
= Guó viene usato
per comporre il
nome di molte nazioni.
Al di là dell’Atlantico
questa volta,
spostandoci in
Europa, vediamo
che l’Inghilterra,
viene chiamata
英 国 = Yīngguó,
sia perché deriva omofonicamente dalla
parola inglese England (Inghilterra), sia
in quanto considerata terra verde, rigogliosa:
infatti il primo carattere contiene
l’erba 艹(草cao).
Per la Francia invece,
si utilizza la parola fa = 法 = Legge, forse
perché lì nacque una delle prime costituzioni.
Ecco allora 法 国 = Faguó: il
Paese della legge.
continua nella pagina seguente...
Con riferimento alla Germania,
Deutschland, si utilizza una specie di
omofonia del nome del paese in tedesco
Deutsch, con
la parola 德 国
= Déguó. Ma forse
anche perché
德 = dé simboleggia
la virtù e ben
si sa che quando
si vuol intendere
qualcosa di preciso,
ferreo, forte,
virtuoso, si dice…
come un tedesco !
Abbandonando
il carattere di
mondo(国 = guó),
ritroviamo allora
nomi più dolci,
sfumati, graziosi,
come ad esempio
per l’Olanda, chiamata. 荷 兰 = Hélán,
dove a fianco del fior di loto 荷 = hé, c’è
anche la bellissima orchidea兰 = lán,
che a questo punto non funziona solo da
carattere omofonico.
Per la Finlandia,
invece, l’orchidea non è davvero usata
solo in modo omofonico, ma del tutto
significativo: infatti si dice 芬 兰 =
Fēnlán, dove il primo carattere è 芬 =
fēn, fragranza.
Mentre per l’Irlanda, 爱
尔 兰 = Ài’ěrlán, probabilmente l’intera
traduzione è tutta omofonica, ma
scelta con caratteri davvero simpatici,
infatti il primo 爱 (ài) come amare, il
secondo 尔 (ěr) è una forma arcaica
del pronome tu, e il terzo 兰 (lán) è la
meravigliosa orchidea.
Difficile immaginare
come sia avvenuta la traduzione
di Spagna, in cinese infatti 西 班 牙
= Xībānyá, che ispirerebbe l’utilizzo di
una totale omofonia, infatti si unisce
西 = xī = Ovest, con 班= bān che nel
contesto non è significativo e 牙 = yá,
come dente.
Ne abbiamo già parlato, ma vale la pena
ripeterlo. Un significato davvero
compiacente, misto a una totale e perfetta
omofonia, appare nella traduzione
di Italia (Italy), che in cinese diviene
意 大 利 Yìdàlì , letteralmente idea
di grande beneficio, interesse, profitto,
ma soprattutto dove il primo carattere
意 = Yì è composto da un sole sopra
un cuore. È quindi così si può tradurre
Italia: quel Paese del mondo dove le
idee sono grandi, dove splende il sole e
la gente ha cuore.
29 Novembre 2014 – Wu Xing Hua, in collaborazione con Mariangela Pira - www.milanofinanza.it/desk_china
Imparare la Cina - 03
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Desk China - 26 novembre 2014
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Così il turista cinese viaggia verso Milano e l'Expo
I lavori sembrerebbero in ritardo, sta correndo e le strutture di base avanzano mentre, di pari passo, anche i padiglioni dei 147 stati del Mondo che parteciperanno prendono forma. Comunque vada il 1° di Maggio 2015, l’Expo aprirà i battenti a Milano e, siamone certi, di essa parlerà tutto il mondo. L’Italia sarà in vetrina per ben sei mesi!
Nel 2010 fu a Shanghai, con il tema “Better city, better life” (città migliore, vita migliore), che nel magnifico logo si ispirò alla figura del carattere cinese 世 ( shi ) che nel suo composto significa “il mondo世界 shìjiè”, trasformato poi in un emblema che raffigurava l’immagine di tre persone – io, tu, lui/lei – nel momento dell’abbraccio, quasi simbolo della grande famiglia del genere umano, in armonia e felicità.
Il tema per il 2015 sarà invece Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, dove si affronterà il problema del nutrimento dell’uomo e della Terra, divenendo un importante momento di dialogo tra le Nazioni sulle principali sfide dell’umanità e del pianeta. Ogni nazione si prodigherà per evidenziare cosa fa o intende fare per il miglioramento della vita e della terra. Lo stimolante tema del cibo, evidentemente, giocherà un ruolo importante per l’Italia, dove le tradizioni alimentari, il territorio, i prodotti dell’ agricoltura e la cucina mediterranea sono ben apprezzati in tutto il mondo.
Tra i milioni di visitatori attesi, certamente avranno un ruolo rilevante i Cinesi, che così daranno inizio e seguito al Turismo fuori dalla Cina, non solo verso la tradizionale meta degli Stati Uniti, ma finalmente anche verso l’Europa e quindi l’Italia. Degli oltre 100 milioni che si muoveranno dalla Cina, si stima che 3,5 / 4 milioni avranno come destinazione l’Italia: dobbiamo perciò saperli accogliere e fare in modo che il flusso divenga continuo e costante, anche dopo l’Expo.
Vale quindi la pena andare insieme a scoprire qualche carattere che sia attinente al turismo.
continua nella pagina seguente...
Di base, Turista ( 游人 yóurén ) vede il primo carattere ( 游yóu ) come derivato dall’ Acqua氵( 水 shui ), con a fianco un giovane nuotatore子 (zi bambino), il quale è in continuo movimento, come l’uomo ( 人rén ) che effettua un viaggio.
Il concetto poi del visitare ( 看望 kànwàng ) viene evidenziato dal primo carattere “Vedere” ( 看 kàn ), dove abbiamo una mano (sopra) che copre un’Occhio (目 mù ), per mettere a fuoco e vedere meglio, poi ancora enfatizzato dal secondo, 望 wàng, osservare, dove sono ben evidenti una Luna (月 yuè ) sopra, con un Re ( 王 wáng) sotto, che appunto “osserva” dal basso l’astro luminoso.
Il Viaggio può essere fatto con il Treno ( 火车 huochē ), dove si nota sulla destra l’auto (il carro) 车, che un tempo era 車 ( chē ), preceduta dal carattere del Fuoco ( 火 huo ); si viaggia poi anche in Aereo ( 飞机 fēijī ), dove troviamo il Volare ( 飞 fēi ) e l’esemplificazione di una tavola di legno, le ali ( 机 jì ): si vola con un’attrezzatura di legno. Altro mezzo per viaggiare la Nave ( 海军 haijun ), che è ben caratterizzata dal Mare( 海 hai ), a sua volta derivato da Acqua氵( 水shui ).
Naturalmente il documento importante per viaggiare è il Passaporto ( 护照 hùzhào ), dove il secondo carattere identifica la “foto” ( 照 zhào ), che deve essere quì ben protetta ( 护hù ), sulla sinistra.
Quindi, ci aspettiamo che molti siano i Turisti in arrivo dalla Cina ( 中国 = zhong guò ), definita infatti come Centro ( 中 ) del Mondo ( 国 ) , per venire a visitare il “Bel Paese”: infatti, con un significato davvero compiacente, misto ad una totale e perfetta omofonia, la traduzione di Italia (Italy) in cinese diviene 意 大 利 Yìdàlì, letteralmente Idea di grande beneficio, interesse, profitto, ma soprattutto dove il primo carattere ( 意 Yì ) è composto da un Sole sopra un Cuore. E’ così che io preferisco tradurre perciò Italia :“quel Paese del Mondo dove le idee sono grandi, dove il sole splende e la gente ha cuore. “.
Infine non resta che un saluto di Benvenuto ( 欢迎 huānyíng ), dove sono abbinati i caratteri di 欢 huān ( felice, gioioso) e di 迎 yíng ( incontrare, ricevere ).
Altre informazioni di Buon Viaggio, dalla Cina all’Italia, si possono trovare sul portale www.turisticinesi.it, mentre una interessante guida turistica, scritta in inglese e specularmente “parlata” in cinese, si può scaricare dagli store del web come App “ Chinatoitaly “.
Sabato 22 Novembre 2014 – Milano Finanza – Desk China
Imparare la Cina - 02
Desk China in onda tutti i mercoledì dalle ore 20.00 su Class CNBC canale 507 di Sky
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Desk China - 19 novembre 2014
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Immobili e attività parlano cinese
Da oltre un anno, ma ancor più intensamente negli ultimi mesi, tutti i media tutti parlano di bar ( 酒 楼 = jiǔ lóu ), ristoranti ( 饭 店 = fàn diàn ), sale giochi, negozi di parrucchiere, tintorie ed altri esercizi che passano da mani italiane a cinesi, in ogni parte d’Italia.
Fenomeno che, in un periodo di generale crisi di queste attività imprenditoriali, desta stupore e suscita curiosità. “Come faranno questi cinesi ad essere così attivi e vitali nel settore immobilare?”, ci si chiede.
Le risposte date dal gossip sono le più disparate e ricorrenti: si va da quella para-istituzionale, in base alla quale il governo cinese finanzierebbe in parte l’acquisto di attività, all'ipotesi fantasiosa di gruppi orientali che si presentebbero con le famose valigette piene di banconote, spesso rimpinguate, questa la versione gialla, anche dalla mafia cinese.
Un mix di ipotesi che rappresenta uno spaccato della fantasia generale che, non riuscendo a concepire questo fenomeno commerciale, del tutto in controtendenza per questi tempi, va alla ricerca di ipotesi surreali che possano giustificarlo.
Motore e supporto di queste transazioni, che vedono la cessione ai cinesi da parte di italiani, è un sito ormai diffusissimo: www.vendereaicinesi.it (Gruppo Class), nato dall'idea congiunta di due imprenditori piemontesi, i fratelli Alberto e Simone Toppino, che con questo progetto sono riusciti ad interpretare le esigenze riunite di chi ha necessità di vendere e di chi, invece, vorrebbe cogliere le opportunità di acquisire beni, servizi, immobili, attività ed altro. In questo modo, le inserzioni da parte di italiani che hanno qualcosa da vendere risultano efficaci: i cinesi infatti, le leggono direttamente nella loro lingua, puntualmente tradotte dallo staff che cura il portale.
Questo primo articolo darà il via ad una rubrica settimanale su Milano Finanza. Il suo scopo è abbinare a notizie di attualità e di interesse generale l'approfondimento (in modo del tutto semplice ed intuitivo) di alcuni caratteri cinesi, che sono coinvolti o descrivono la notizia, associando un valore aggiunto all'articolo e trasformandolo in una sorta di rubrica periodica, che si spera possa ottenere l'interesse del lettore attento e curioso. é assodato, infatti, che prima di vendere (卖 mài) ai cinesi, è del tutto necessario conoscere (知 道 zhī dao ) la Cina
D’altro canto, la versione speculare cinese del portale www.vendereaicinesi.it, si chiama infatti “Maimaiouzhou.com” composta da tre parole che, rispettivamente, significano comperare ( 买 = mǎi ), vendere ( 卖 = mài ), Europa ( 欧洲 = Ōuzhōu ): ovvero "commerciare con l’Europa intera.com"
continua nella pagina seguente...
Da notare che i due caratteri, comperare e vendere, si rassomigliano del tutto, avendo una struttura che evidenzia la testa 头 = tóu (i due trattini a sinistra) di un uomo (le gambe) il quale, con le braccia (il tratto orizzontale) probabilmente scrive numeri.
I due caratteri sono poi diversificati solamente dal simbolo 十 sopra il comperare, per intendere l’azione del vendere ha portato i suoi frutti. Questo complementare carattere deriva da un originario 出 (chū = uscire, far uscire, andar fuori ), poi nel tempo ridotto a 土 e quindi semplificato ulteriormente, perdendo la base… ( se ci pensiamo, infatti, vendere e comperare sono la stessa situazione, rappresentano una identica azione, vista però da due punti di vista diversi).
Molte sono però le complementari motivazioni che “i cinesi” perseguono nel loro “darsi da fare” e che hanno portato alla creazione del portale “vendereaicinesi.it”.
Anzitutto il cinese vuole essere interprete attivo della vita, Il suo voler Essere - 是 ( shì ), è un carattere significativo, costituito dalla parte superiore 日 rì ,il Sole e dalla parte inferiore che rende chiaro il concetto di qualcosa in movimento ( un uomo人 rén ), che cammina. E’ evidente, a questo punto, che se c’è qualcosa che si muove sotto il sole, naturalmente “esiste”, ovvero è, ed il cinese vuole essere vivo ed attivo.
Indispensabile sapere poi che la Cina è definita come Centro ( 中 ) del Mondo ( 国 ), dove il Mondo tolemaico era di forma piatta. Il grande regista Antonioni ci regalò molti anni fa quel bellissimo film “il regno di mezzo”, ( 中国 = zhong guò ).
Sabato 15 Novembre 2014 – Milano Finanza – Desk China
Imparare la Cina - 01
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Desk China - 12 novembre 2014
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